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Un divano, due stili a confronto
3 giorni fa
luoghi, suoni e visioni dal buco
Cari amici e affezionati degli Zu, abbiamo delle novita' per voi. Cattive da un lato, perche' dopo 10 anni, per la prima volta la nostra formazione cambiera': Jacopo Battaglia lascia il suo posto dietro i tamburi per concentrarsi al meglio su altri progetti. Di comune accordo abbiamo deciso che il modo migliore di lasciare la band fosse quella di salutare noi ed il nostro pubblico con una breve serie di concerti in Italia e in Svizzera a Marzo 2011. Non ci sono risentimenti o emozioni negative, auguriamo a Jacopo tutto il meglio per le sue future avventure. D' altra parte, Massimo e Luca hanno deciso di continuare Zu, poiche' sentiamo che la miniera che ci ha portato a realizzare 14 album e piu' di 1500 concerti in tutto il mondo non si e' affatto esaurita. Annunceremo al piu' presto la nuova formazione e speriamo di tornare quanto prima con nuova musica. Feb 2011.Dear Zu friends and aficionados. We've got news for you. Bad on one side, as Zu for the first time since 10 years is changing its line-up. Our drummer Jacopo Battaglia has decided to leave the band and focus on other projects. We'll play a last bunch of shows in March 2011 so he can say bye to our audience in the best way, and there is no better way for us to seperate than playing together. No grudge, no hard feelings, we wish Jacopo all the best for his future creative endeavours. On the other side, the band will go on, as Massimo and Luca both feel strongly that the mine that gave us 14 albums and more than 1500 gigs worldwide is far from being exhausted . We will announce as soon as possible the new line-up and we strongly look forward to go on creating music as Zu. - Feb 2011
"SOULS AT ZERO" STA PER ESSERE RIPUBBLICATO DALLA VOSTRA NEUROT. COSA RAPPRESENTA PER VOI QUESTO ALBUM E COME E' STATO CONCEPITO?
"Come ogni passo che abbiamo fatto musicalmente nella nostra carriera, anche 'Souls At Zero' ai tempi fu per noi un passo in avanti enorme e un imporantissimo banco di prova per le nostre capacità compositive e la nostra visione musicale. Fu il primo vero slancio in avanti che ci fece capire dove eravamo diretti musicalmente. Fu senz'altro l'elemento conturbante della nostra carriera che ci fece capire dove volevamo andare, il problema era che non sapevamo ancora come andarci. Prima di allora eravamo solo dei ragazzini incazzati con le nostre chitarre, non sapevamo che la nostra musica oltre a un catalizzatore per la nostra rabbia potesse essere anche una forma d'arte. Con 'Souls At Zero' lo abbiamo scoperto. Abbiamo scoperto che i synth, le tastiere e i campionamenti potevano portare il nostro sound ad un livello successvio, renderlo molto più epico e liberarci così da tante restrizioni che avevavamo avuto musicalmente fino a quel momento".
HAI MENZIONATO L'USO DELL'ELETTRONICA NELLA VOSTRA MUSICA. DA DOVE E' SCATURITO IL DESIDERIO DI INCORPORARE TALI STRUMENTI IN UN SOUND CHE COMUNQUE FINO AD ALLORA ERA PRIMITIVO, ARRABBIATO E RADICATO NEL PUNK?
"Come ti dicevo c'erano dei suoni che avevamo in testa che volevamo creare, ma non sapevamo ancora come. Sapevamo però che molte band non punk utlizzavano tastiere e synth con successo e ci siamo detti: cazzo, ci sono queste macchine che certe band usano e che permettono loro di poter creare qualunque sound vogliano. Fu allora che capimmo che con certa strumentazione le possibilità soniche dei Neurosis si sarebbero espanse a dismisura. A differenza delle band industrial ed electro del tempo, però, noi non volevamo creare suoni sintetici e artificiali, ma usare quella strumentazione per incorporare nella nostra musica i suoni del mondo, della nostra esistenza e di tutto ciò che ci circondava. Credo che in questo senso il primo vero impulso all'uso dell'elettronica sia nato in noi grazie agli Einsturzende Neubauten. Eravamo scoinvolti da come quella band era riuscita a catturare i suoni di tante cose del loro mondo circostante ed iniettarli direttamente nelle loro canzoni".
COME SPIEGHERESTI LA PARABOLA DEI NEUROSIS DA “PAIN OF MIND” AD OGGI, SIA SUL PIANO UMANO CHE SU QUELLO MUSICALE? COSA E' SUCCESSO AI NEUROSIS SIA COME UOMINI CHE MUSICISTI PER DARE VITA AD UNA EVOLUZIONE COSI' DRASTICA?
"E' strano che tu lo chieda, perché in effetti la nostra vita e questa musica ormai sono un unica indissolubile entità, e non si può più distinguere l'una dall'altra. Credo che questo percorso musicale sia null'altro che una istintiva e inevitabile operazione di purificazione e rinascita continua delle nostre anime. Questa musica salva le nostre vite e le nostre anime ogni giorno. Ne abbiamo passate tante, senza questa musica come valvola di sfogo saremmo distruttivi in altri modi. Quindi meglio così".
E' CHIARO INSOMMA CHE LA VOSTRA EVOLUZIONE SONORA E' UN QUALCOSA DI INCOMBENTE ED INEVITABILE DI CUI AVETE BISOGNO COSTANTEMENTE. A QUESTO PUNTO PENSI CHE I FAN DEI NEUROSIS, SOPRATTUTTO QUELLI NUOVI, RIUSCIRANNO MAI A SENTIRE DAL VIVO QUELLE VECCHIE CANZONI? E COME VEDETE QUEI PRIMI ALBUM ADESSO, DOPO TUTTI QUESTI ANNI?
"La maggior parte di ciò che è vecchio nel mondo dei Neurosis, è anche morto. Quelle canzoni sono morte, non torneranno mai più. Ogni tanto proviamo a riportarle in superficie in sala prove, giusto per vedere cosa quelle canzoni ci trasmettono nel presente, ma sono sempre tentativi inutili di cui ci stiamo stufando sempre più. Quelle canzoni non le sentiamo più e se c'è una cosa che non vogliamo fare mai è mentire a noi stessi. Quelle canzoni sono andate, basta".
AVETE MAI PENSATO DI REINTEPRETARE QUEI VECCHI PEZZI PER VEDERE SE IN QUALCHE MODO SONO RIALLACCIABILI AL VOSTRO SOUND DEL PRESENTE?
"Non ne vedo il motivo, sarebbe una perdita di tempo, e noi oggi abbiamo di meglio da fare che andare a rivangare il nostro passato".
ORMAI ANCHE I SASSI SANNO CHE STATE LAVORANDO AD UN NUOVO ALBUM. C'E' QUALCOSA CHE CI POSTRESTI ANTICIPARE SU QUESTO LAVORO?
"Non molto, visto che anche per noi è ancora un mistero. Siamo ancora alla fase in cui spargiamo dei semi, li lasciamo germogliare e poi se ciò che scaturisce è vivo e si muove cerchiamo di raccoglierlo. Ciò che è nato per ora è troppo sparpagliato per poterne fare un raccolto vero e proprio, ma siamo sicuramente arrivando a quella fase di scrittura in cui i frutti sono sempre più maturi e pronti da raccogliere. Il nostro processo di scrittura è un percorso arduo in cui ad un certo punto prendiamo tutto quello che è nato, lo distruggiamo e poi lo rimettiamo insieme. Insomma, vedremo, anche per noi per ora è un mistero che stiamo cercando di risolvere".
NONOSTANTE SIATE DELLE VERE LEGGENDE QUI NELLA BAY AREA, AD UN CERTO PUNTO AVETE DECISO DI TRASFERIRVI ALTROVE. COME MAI QUESTA SCELTA?
"Mah, Dave e Jason ancora sono qua. Dave vive a Berkeley mentre Jason sta poco fuori San Francisco, a Santa Rosa. Scott è andato a cercare un po' di pace per sé e la sua famiglia nell'Oregon, mentre io vivo e lavoro nell'Idaho. La Neurot inatti è stanziata lì, ma il mio lavoro principale è insegnare ai bambini delle elementari, un lavoro che amo. Non so che altro dirti, abbiamo tutti le nostre vite quotidiane e i nostri lavori. Per continuare a creare la nostra musica ci siamo resi conto che avevamo bisogno di sistemarci e mantenerci con altre attività, e così abbiamo fatto".
NEGLI UTLIMI ANNI AVETE FATTO UN OTTIMO LAVORO NEL RIENTRARE IN POSSESSO DEI VOSTRI PRIMI ALBUM E RIUSCIRE COSI' A RIPUBBLICARLI E RIDISTRIBUIRLI NEL MODO GIUSTO, MA LA PARTE PIU' SOSTANZIOSA E FAMOSA DEL VOSTRO CATALOGO FU PUBBLICATO DALLA RELAPSE. CHE INTENDETE FARE CON QUEGLI ALBUM E COME SONO I RAPPORTI CON LA RELAPSE?
"Con la Relapse e Matt Jacobson abbiamo un ottimo rapporto e ci parliamo regolarmente. Loro ci hanno sempre trattati bene e hanno sempre dato la giusta visibilità ai nostri album. Non credo che i Neurosis pubblicheranno altro materiale inedito tramite la Relapse ma discutiamo spesso la possibilità di ripubblicare vecchio materiale in vinile. E' un discorso sempre aperta con loro, vedremo. In generale comunque siamo sempre molto concentrati sul nostro lavoro, la nostra etichetta e la nostra indipendenza artistica".
PENSATE CHE UN GIORNO RIAVRETE IL CONTROLLO DELLE VOSTRE USCITE PUBBLICATE DALLA RELAPSE?
"Non lo so, amico, quegli album ormai sono i loro, non c'è molto che possiamo fare".
TORNANDO ALLA NEUROT, COSA HA IN PROGRAMMA L'ETICHETTA PER IL 2011? AVETE MESSO SOTTO CONTRATTO QUALCHE NUOVA BAND? CHE NOVITA' CI SONO IN ARRIVO?
"Abbiamo da poco messo sotto contratto gli Across Tundras. Fanno post-rock a modo loro e la loro proposta ci piace parecchio. Ci hanno appena consegnato il lavoro finito poco prima che partissimo per queste due date. Siamo molto eccitati per questa nuova aggiunta. Inoltre gli US Christmas hanno appena finto un nuovo album che consisterà di una sola lunga canzone. Un'altra uscita che attendiamo con molta impazienza. Sarà un lavoro grandioso".
QUALI ALTRE USCITE DEL 2010 TI SONO PIACIUTE? CI SONO ALTRE BAND CHE SECONDO TE HANNO LASCIATO IL SEGNO NELL'ANNO APPENA FINITO E CON CUI TI PIACEREBBE MAGARI COLLABORARE IN FUTURO?"Non so che dirti, non vorrei tornare su discorsi già fatti, ma secondo me 'Run Thick In The Night' degli US Christmas è stata una uscita chiave fra le sonorità che apprezzo. Un grandissimo ritorno. Per il resto non lo so, ho l'orecchio sempre teso verso nuove entità musicali e stiamo sempre lavorando per pubblicare ottima musica, ma così su due piedi non mi viene in mente nulla".
CI SONO NOVITA' IN ARRIVO PER QUANTO RIGUARDA INVECE I VOSTRI PROGETTI SOLISTI E I NUMEROSI SIDE PROJECT AI QUALI LAVORATE COSTANTEMENTE?
"Per ora niente all'orizzonte perché siamo concentrati su questo nuovo album dei Neurosis. In fin dei conti non abbiamo mai avuto una tabella di marcia prestabilita per ciò che riguarda i Neurosis e ciò che riguarda invece side project o lavori solisti. Lavoriamo con istinto su tutto e quindi non è facile dire quando chi pubblicherà che cosa. Quando ce la sentiamo facciamo ciò che ci va di fare in quel momento, quindi è difficile fare qualunque tipo di previsione. Ti ripeto che per ora ci stiamo concentrando solo sui Neurosis e stasera infatti suoneremo due nuove canzoni dal vivo".
E' FIN DAI PRIMI ANNI DELLA VOSTRA CARRIERA CHE VENITE IN ITALIA A SUONARE. ANCHE SCOTT KELLY HA DI RECENTE SCELTO L'ITALIA COME UNA DELLE POCHE DESTINAZIONI PER IL SUO PICCOLO TOUR SOLISTA. SEMBRA CHE ABBIATE UN PUBBLICO AFFEZIONATO IN ITALIA...
"L'Italia è uno di quei posti in cui siamo sempre andati con piacere fin dagli inizi e un paese in cui torneremo sempre. Il pubblico li è veramente entusiasta, ci è sempre piaciuto moltissimo".
COME VEDI LA SCENA MUSICALE ITALIANA? CI SONO BAND ITALIANE CHE APPREZZATE?
"Assolutamente. L'Italia decenni fa aveva una delle scene progressive rock più invidiabili che ci fossero in circolazione. Ci sono vecchie band prog-rock italiane come i Goblin che apprezziamo tantissimo. Anche la scena hardcore era di tutto rispetto. 'Screams From The Gutter' dei Raw Power è uno di quegli album hardcore che mi ha cambiato la vita. Inoltre in riguardo a cose più attuali siamo fieri di dirvi che pubblicheremo il prossimo album degli Ufomammut, qualunque esso sia, non lo so, ma siamo già in trattative. Non so cosa vorranno fare, forse noi pubblicheremo il CD mentre loro si occuperanno del vinile, non lo so, staremo a vedere".
A TANTI MUSICISTI IN ITALIA SICURAMENTE PIACEREBBE SAPERE COME I NEUROSIS CREANO IL LORO SOUND UNICO E INIMITABILE. CHE STRUMENTAZIONE USATE?
"Mah, è una domanda che odio perché spiegare queste cose è una gran rottura di palle! Ci vorrebbero ore a spiegare tutto. L'unica cosa che posso dirti senza perderci ore è che io uso sempre la mia Stratocaster, che ormai della Stratocaster non ha più nulla perché è tutta fatta da pezzi e componenti Warmoth. Scott usa sempre la sua Studio e Dave la sua vecchia Ibanez. In realtà ciò che ha forgiato il nostro sound negli anni sono i pedali. Io ne aggiungo in continuazione ma sono diventati vermente troppi per poterli elencare!".
CHE DIFFERENZE CI SONO SECONDO TE TRA L'EUROPA E GLI USA? PENSI CHE LA BAND EUROPEE E QUELLE AMERICANE SI TROVANO AD AFFRONTARE PROBLEMI DIFFERENTI? I NEUROSIS IN QUALE DEI DUE MONDI SI SONO TROVATI MEGLIO?
"Difficile dirlo, anche perché noi ormai siamo abbastanza affermati e il nostro pubblico lo abbiamo. Inoltre ormai le cose stanno cambiando talmente velocemente da un giorno all'altro in entrambi i continenti che è difficile per noi, per come siamo messi oggi, fare un paragone sensato. In base alla nostra esperienza passata però, quando stavamo ancora lottando per farci conoscere, ti posso dire che gli Stati Uniti erano un posto spietato per le band underground e per chi non aveva tante possibilità. In Europa magari non vieni pagato più che negli Stati Uniti per esibirti dal vivo, ma almeno a fine serata qualcuno che ti offre un posto per dormire lo trovi. Qua negli Stati Uniti invece non ti aiuta mai nessuno e ti senti solo e disperso in un paese che alla fine è vastissimo, mentre cerchi disperatamente di promuovere la tua piccola band. Insomma, qua non è facile per niente. Poi alla fine, come ti dicevo prima, da nessuna parte è facile quando parti da zero ma l'ospitalità e il calore che si trova in Europa devo dire che ci hanno aiutato molto negli anni, ed è molto più tangibile rispetto a qua!".
Finally we entered our new shape.
Icon, our second album, is now complete in all of its forms as mastering and artwork are both complete.
Here is our brand new website: http://www.lento-icon.blogspot.com/
You can listen to a preview of a couple of tracks onhttp://www.myspace.com/lento or onhttp://www.denovali.com/lento
Stay tuned for more details to come about the release date.
Lento.